Traghetto per Carloforte

Per Raggiungere Carloforte visita il sito Delcomar


Carloforte e Calasetta hanno in comune le origini tabarkine; sono state fondate, rispettivamente nel 1738 e 1770 da coloni genovesi provenienti da Tabarka, l’isola tunisina che abitavano da un paio di secoli dove pescavano e commerciavano il corallo rosso.
I Genovesi, grandi navigatori, commercianti e pescatori, sono orgogliosi delle proprie origini e hanno mantenuto, nonostante le contaminazioni, arabe prima e sarde poi, buona parte delle proprie tradizioni (anche culinarie), e soprattutto la propria lingua.

 

Nei due paesi, infatti, anche i bambini parlano correntemente il dialetto “tabarkino” che viene anche insegnato nelle scuole.

Carloforte, unica città dell’Isola di San Pietro, dista 3 miglia marine dalla costa occidentale sarda e si raggiunge in traghetto dall’imbarco di Porto Vesme e dal porto di Calasetta.

La traversata da Calasetta dura circa 25 minuti ed è sempre possibile, con qualunque condizione meteo marina.

 

 

 

 

I traghetti sono frequenti, soprattutto d’estate. Gli orari cambiano con il cambiare delle stagioni.

Carloforte, così chiamata in onore di Carlo Emanuele III di Savoia, è stata costruita su progetto dell’ingegnere di corte Augusto de la Vallée e ricorda Genova, con i suoi carugi (vicoli stretti che si inerpicano con scalinate e ripide salite), il lungomare decorato da palme e ficus, la collina alle spalle del centro abitato e la fortificazione che la domina.

La cittadina è animata e vivace e l’isola, con le sue coste frastagliate, con le sue numerose calette, i faraglioni e le falesie è bellissima da visitare, per mare e per terra.

La conformazione geologica è fondamentalmente la stessa dell’Isola di Sant’Antioco, composta da formazioni vulcaniche antichissime, trachite rossa e grigia e pietra lavica.

La salina, che si trova a ridosso del paese ospita una colonia stanziale di fenicotteri rosa e l’oasi Lipu che si trova sull’isola di San Pietro, è un presidio permanente di protezione del bellissimo falco della regina (Falco Eleonorae) e non solo.

Longufresu Photography / Giovanni Paulis – Invidio / Luigi Palumbo).

Carloforte offre una bellissima opportunità di vacanza, sia balneare che in bassa stagione.

È un luogo dove il tempo scorre lento e in cui l’isolamento non pesa, anzi, piuttosto, rilassa.

Ci sono molti aneddoti su Carloforte, il mio preferito è la storia del monumento al re che si trova sulla piazza affacciata al mare e che offre il benvenuto a chiunque arrivi, in traghetto o in barca, sull’isola.

La statua è priva di un braccio e ricorda  per questo quella dell’ammiraglio Nelson a Trafalgar Square, ma la somiglianza dovuta alla menomazione ha in questo caso motivi più futili.

Carlo Emanuele III, infatti, le braccia le aveva entrambe. Pare che la statua sia stata amputata nel tentativo maldestro di nasconderla, sotterrandola, dalle incursioni dei Napoleonici. Il buco non era abbastanza profondo, il braccio sporgeva e il rimedio, drastico, è stato adottato senza esitazione, per la salvezza del simbolo (o di una sua buona parte, diciamo). Nessuno sa, con certezza, che fine abbia fatto l’arto.

 

Durante una passeggiata a Carloforte non ci si deve privare di tre cose:
• un pezzo di “figassa”, la tradizionale focaccia genovese;
• una fetta di farinata di ceci, da mangiare camminando, una leccornia che non si può raccontare, ma solo assaggiare;
• un pranzo (o cena), in uno dei tanti ristoranti meritevolissimi per i piatti tradizionali a base di tonno e bottarga, ma anche di fave e verdure di stagione.

 

Una delle attività più peculiari per le quali Carloforte è conosciuta, infatti, è la pesca del tonno che viene ancora esercitata con la antica tecnica del labirinto di reti, oggi fortunatamente regolata e contingentata per la protezione della fauna marina.

Durante l’ultimo fine settimana di maggio si tiene una kermesse gastronomica, il Girotonno durante la quale numerosi chef internazionali si sfidano nella preparazione di piatti a base di tonno per una giuria di gourmand, blogger e giornalisti esperti di cucina. La manifestazione richiama sull’isola e in tutto l’arcipelago numerosi visitatori.

Dal 2014 anche Calasetta è entrata a pieno titolo, con l’Arcipelago del Tonno, nella organizzazione di eventi collaterali, proponendo nei suoi ristoranti menù speciali a base di tonno.

 

@BacktoSardinia